Da Molière a Van Gogh

Nel mondo dello spettacolo dal 1976, Lino De Venuto è drammaturgo, attore, regista, direttore artistico, conduttore di laboratori teatrali e progetti didattici, un grande affabulatore più volte presente in occasione di eventi di raccolta fondi organizzati dal Rotary Club Bari Ovest negli anni passati.

Giovedì 14 novembre ha ripercorso nella sua accattivante conversazione, la vita di Moliere e quella di Van Gogh, soffermandosi sull’aspetto umano e psicologico di questi due artisti.

“Un viaggio nell’anima” perché, sebbene in secoli ed in ambiti molto diversi, entrambi hanno esplorato la condizione umana: Molière (1622 – 1673), con le sue commedie, ha rappresentato l’ipocrisia, la società, le relazioni interpersonali, spesso con un tono satirico, Van Gogh (1853 – 1890) ha dipinto coraggiosamente la realtà come lui la percepiva, catturandone sia la bellezza sia il dolore dell’esistenza, con le sue pennellate vigorose e fortemente materiche.

Le tematiche del primo non sono affatto superate e continuano a risuonare nel contesto sociale contemporaneo, rendendo le opere di Moliere significative per noi, pubblico moderno, la rivoluzione nella pittura del secondo svelano temi di solitudine, sofferenza e ricerca di bellezza, che sono esperienze umane universali e in cui molte persone possono identificarsi ancora oggi.

Nel concludere la sua “chiacchierata”, De Venuto ha citato una frase di van Gogh:
“Forse Dio mi fa dipingere per quelli che nasceranno.”
L’arte, in qualsiasi forma essa sia, ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nell’anticipare e riflettere le tendenze sociali, culturali e tecnologiche, non rappresentando solo il presente ma anticipando il futuro, promuovendo la riflessione in ognuno di noi.