La cultura come metodo di vita

Giovedì 2 febbraio 2023, presso l’Hotel Excelsior, relatrice la Prof. Concetta Piacente, Past President del Rotary Club Bari Ovest.

Il Rotary esiste perché ci sono i rotariani. Ma chi siamo noi uomini? Siamo dei nani sulle spalle dei giganti. Espressione venuta fuori nell’età del Rinascimento. Non amiamo guardare indietro e non abbiamo grande interesse per la storia, ecco perchè ne ripetiamo gli errori. Non ci si ferma a riflettere perché si ha sempre tanto da fare. Ma cosa si insegue con questo nostro gran da fare? Abbiamo una visione falsificata della realtà che trasmettiamo ai giovani anche se errata, ritenendoci depositari della verità.

Il teatro dell’assurdo avrebbe visto sorridere Erasmo da Rotterdam che scrisse “l’Elogio della Follia”. Alla follia fa dire tutto ciò che nel ‘400 non si poteva dire apertamente.

Siamo nel momento dell’Elogio della stoltezza umana.

Citare il Papa è diventata una consuetudine quotidiana perché siamo tutti avviluppati in un labirinto nichilista che non porta da nessuna parte. Questo presuppone un relativismo dei valori.

Siamo in un momento storico di pifferai che guardiamo stupiti o seguiamo, ridotti a spettatori.

In quanto donna di fede Concetta Piacente prova a sperare che le cose andranno meglio.

Con estrema umiltà la Prof.ssa Piacente suggerisce una soluzione a questa situazione: un recupero della cultura come metodo di vita.

Il termine cultura deriva da “colere”, coltivare, coltivare se stessi, ciascuno con le proprie identità.

La cultura si associa al sapere, che è sinonimo di sapore, fa parte della nostra struttura senza la quale noi non esisteremmo. Oggi però la cultura spesso viene ostentata o relegata in un angolo.

La critica è alla base di un giudizio che deve essere documentato. Immanuel Kant sintetizzò il concetto in due parole “Sapere Aude”.

Negli ultimi anni sul piano scientifico c’è un continuo sviluppo, ma sul piano umano c’è una profonda crisi.

Se si acquisisce capacità di giudizio, ovvero capacità critica, si acquisisce etica. L’etica non è una serie di precetti evangelici ma nasce da un’analisi delle situazioni, da cui nasce uno spirito critico che ci consente un certo comportamento.

I due campi del sapere, conoscere ed agire, sono legati. Giuseppe Mazzini avrebbe detto “Il sapere è agire” perché se si pensa una cosa si dovrebbe farla. Ci si ricollega quindi al principio di coerenza tra i propri valori e il proprio sapere e il fare.

La sintesi si chiama sapere politico. Per politica si intende l’amore per la polis che non è un’utopia ma una realtà. Tutto ciò che è intorno a noi non è res nullius, il mondo ci appartiene.

Un concetto espresso e studiato da Joyce e poi ripreso da Elliot è quello delle informazioni che noi scambiamo per conoscenza. L’errore è lì. Siamo così accecati dalle informazioni e dalle immagini che non siamo più in grado di vedere ciò che accade dinanzi ai nostri occhi. L’autore si chiede dove sia la saggezza, si è persa nelle informazioni. Tanta informazione coincide oggi con poca sapienza. La sapienza e la saggezza non procedono per linee rette ma hanno l’andatura dell’asino. E’ una umile bestia lenta ma agile, dagli occhi storti ma dalle grandi orecchie che è capace di attraversare il suolo più accidentato senza mai incespicare. Tutti i veri studiosi dovrebbero essere asini che sono animali ostinati, tenaci, curiosi. Gli studiosi dovrebbero essere soggiogati e stupefatti dal mondo, vivere nella speranza e non nell’illusione della certezza, scoprire il nocciolo delle cose e seguirle e quando le trovano trovare se stessi.

Ogni apprendimento è una scoperta di se stessi, una autocoscienza.

Oggi in tanti scrivono in prosa e poco in poesia. Ci sono alcuni testi di canzoni moderne che hanno un alto valore poetico. Concetta Piacente ha citato il testo de “Il peso del coraggio” di Fiorella Mannoia nel quale ha ritrovato una serie di similitudini col mondo attuale e col ruolo che il Rotary dovrebbe avere nel mondo, il quale recita: “Questi sono vuoti d’aria, e sono poi vuoti di felicità, assurde convinzioni che portano a tante di-strazioni. Questi buchi dei pensieri si fa finta di niente e ci si dimentica che ognuno ha la sua parte in questa grande scena” – rif. al senso di responsabilità morale.

Queste manie di superiorità c’è chi fa ancora la guerra, chi non conosce vergogna e si dimentica dell’importanza dell’uomo in questa scena ed ho capito che sono sempre meno le persone unite. E’ difficile aggregarsi e dimentichiamo che non esiste azione senza conseguenza. Domanda: chi ha torto e chi ha ragione quanto un bambino muore?

Ci vorrebbe più rispetto, ci vorrebbe più attenzione quando si parla di persone. Siamo il silenzio che resta dopo le parole, siamo la voce che può arrivare dove vuole, siamo il confine della nostra libertà perchè siamo noi l’umanità.”

Concetta Piacente conclude citando Kafka, il quale diceva: “la cultura costa ma l’incultura costa molto di più”.

Genitorialità nel 2023

Martedì 24 gennaio 2023, il Prof. Pasquale Chianura, Past President del Rotary Club Bari Ovest, e il Prof. Guido Di Sciascio, Past President del Rotary Club Bari, hanno relazionato sull’ampio tema della genitorialità, come il mestiere più difficile del mondo.

L’argomento è molto interessante perchè vede tutti noi attori nel ruolo di figli e/o genitori.

La definizione comune di genitorialità riconosciuta universalmente è che si tratti di una fase di sviluppo dell’adulto in cui si genera la capacità di creare, proteggere, nutrire, amare, rispettare e provare piacere per un essere altro da sé, che non è necessariamente un bambino da generare e crescere.

Si esprime anche quando si riesce a sviluppare una serie di attitudini individuali che portano cura a qualcun’altro, non necessariamente un figlio.

Le funzioni più classiche sono la protettiva tipica di chi offre cure adeguate al bambino in termini di accudimento, funzione affettiva, ovvero la capacità di entrare in risonanza affettiva con l’altro, che comprende le emozioni da cui il bambino è circondato; funzione regolativa, ovvero la capacità di regolare i propri stati emotivi e organizzare risposte comportamentali adeguate; funzione normativa, ovvero la capacità del genitore di porre limiti e insegnare il rispetto di norme, istituzioni e regole sociali; funzione predittiva, con cui si intende la capacità del genitore di prevedere il raggiungimento della prossima tappa evolutiva dai comportamenti del bambino; funzione rappresentativa, che racchiude le interazioni reali con il bambino, modificandole sulla base dell’evoluzione e della crescita del bambino stesso.

Poi ci sono funzioni più complesse come la funzione alfa della madre che costruisce il contenitore in cui il bambino inizia a pensare, triadica, ovvero la capacità di creare un’alleanza tra genitori e figlio, differenziale, dato che la genitorialità si esprime con la modalità materna e paterna che hanno caratteristiche molto diverse tra loro e transgenerazionale, quando il figlio viene inserito nella storia della famiglia.

E’ un compito complesso che richiede competenze ed abilità atte anche a promuovere l’autonomia e l’indipendenza della prole nell’ ambiente e nel contesto sociale.

La genitorialità è molto più dell’essere genitori biologicamente ma rappresenta diverse funzioni che coinvolgono sia aspetti individuali che relazionali alla base di un percorso educativo dinamico ed evolutivo E’ un percorso difficile, dato che crescere un figlio significa avventurarsi spesso in un territorio inesplorato, con eventi imprevedibili in cui non sempre si sa come comportarsi.

Freud in uno scritto del 1937 lo riteneva un mestiere impossibile, perché i risultati dell’educazione sono imprevedibili e i figli possono prendere strade inaspettate . Può succedere che un bambino proveniente da un ambiente colto e ricco di risorse prenda una direzione profondamente diversa , così come il figlio di una famiglia senza molte risorse culturali ed educative raggiunga grandi risultati.

A volte i genitori , inconsapevolmente vorrebbero figli uguali a loro stessi , una specie di prolungamento narcisistico ma alla fine sono costretti a riconoscerne l’individualità, altre volte i genitori rispettano la libertà dei figli con un tale scrupolo da far pensare talvolta ad una totale indifferenza alle loro sorti.

Nell’ambito familiare bisogna trovare dei valori alternativi alla competizione ed alla sopraffazione che aiutino i figli a diventare adulti.

Negli ultimi anni si parla di crisi del ruolo genitoriale in quanto la qualità delle relazioni è profondamente cambiata. I rapporti genitori-figli sono diventati più confidenziali e i diritti e doveri sembrano essere contrattati in modo «frontale» senza più un confine gerarchico generazionale.

Un tempo la distanza generazionale favoriva un luogo di incontro e scontro in una cornice di valori trasmessi con autorità. Mentre oggi il genitore deve guadagnarsi l’autorevolezza sul campo, argomentando continuamente le proprie scelte.

Oggi i genitori sembrano preda di una paralizzante confusione tra l’autoritarismo e il permissivismo e rischiano di non offrire riferimenti sicuri.

Anche la famiglia è cambiata fortemente negli ultimi anni in quanto si diventa genitori spesso dopo i 30 anni . Si fanno pochi figli e le famiglie hanno assunto configurazioni molto diverse da quelle tradizionali, a volte con un unico genitore, oppure con genitori dello stesso sesso.

Anche i genitori sono cambiati: oggi i padri sono più capaci di prendersi cura dei bambini sin da subito e le madri sono cambiate perchè molte lavorano e devono cercare di trovare un non facile compromesso tra carriera e impegni familiari.

Viviamo in un mondo che appare sempre più orizzontale e che appiattisce le differenze tra genitori e figli. L’età matura contiene spezzoni dell’età precedente: emozioni, aspirazioni, desideri di felicità ai quali non si è disponibili a rinunciare.

I genitori sembrano spesso più impegnati a farsi amare che ad educare i propri figli, più ansiosi di proteggerli dai fallimenti, piuttosto che insegnargli a tollerarlo.

Il Prof. Pasquale Chianura ha concluso il suo intervento con una interessante citazione che ha lasciato spazio ad un ricco dibattito: “Solo chi sa perdere chi ha generato può essere una madre autentica. E’ questa infatti la prova più grande che attende ogni madre. Lasciare andare il figlio dopo averlo generato e accudito, donandogli la libertà, come segno di amore” (Massimo Recalcati).

Angelantonia Nappi

Componente Commissione Bollettino

La medicina di genere oggi e differenze di genere in età pediatrica

Incontro con la Dott.ssa Anna Maria Moretti relatrice su “La medicina di genere oggi” e con il Dott. Nicola Laforgia relatore su “Differenze di genere in età pediatrica”

Giovedì 19 gennaio 2023, serata che ha coinvolto l’interesse di tutti i soci e dei numerosi ospiti presenti su un tema riguardo al quale l’Italia è leader in Europa perché ha anticipato l’inserimento del concetto di “genere nella medicina” con un decreto legge, un concetto che, rispettando le differenze e perseguendo la “personalizzazione delle terapie”, può garantire ad ogni persona la miglior cura.

Tale personalizzazione ha come ovvia conseguenza l’interdisciplinarietà dei trattamenti medici.

Avevamo già avuto modo di discutere di questo presso il Rotary Club Bari Ovest nella serata di novembre 2022 “Genetica medica: la scienza al servizio della persona con malattia rara” sulle nuove tendenze della scienza medica, che prima prediligeva il trattamento verticale tra il medico ed il paziente, adesso invece la condivisione medico/paziente ed anche il coinvolgimento di vari percorsi clinici, vale a dire prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, ricerca, comunicazione.

Tutto questo ora è diventato essenziale, come prendere in considerazione la valutazione dei differenti stili di vita, del ruolo sociale e non solo della fascia d’età e del sesso del paziente, introducendo anche differenze di etnia, di religione e culturali.

Ad esempio le mutazioni sociali hanno determinato a carico delle donne patologie che prima erano prevalentemente maschili e per le quali non esisteva una terapia “al femminile”: una su tante, l’infarto, per cui la donna riceveva terapie inappropriate.

La dottoressa americana Marianne Legato è stata nei primi anni 2000 una pietra miliare per la Medicina di Genere ponendola alla ribalta a livello internazionale.

L’importanza della considerazione delle diversità dell’individuo, principalmente il suo sesso, è di vitale importanza fin dai primi momenti di vita.

Il sesso del feto può modificare morbilità e mortalità del feto stesso e della mamma: nei reparti di neonatologia i prematuri oggi hanno delle possibilità di sopravvivenza anche a 23 settimane, le femmine più dei maschi e conoscere i motivi per cui le differenze di genere causano questo darebbe efficacia maggiore alle cure.

Si torna quindi a porre l’attenzione sulla diversità dell’individuo espressa dai suoi geni. I cromosomi sessuali XX e XY non sempre esprimono nel fenotipo i caratteri tipici dei due sessi ed al medico è dato di determinare il sesso del nascituro, che in alcuni casi può non essere di facile attribuzione, coinvolgendo, oltre al neonatologo, anche il genetista e l’endocrinologo.

In seguito il piccolo paziente con tali caratteristiche dovrebbe essere seguito durante tutte le fasi della crescita.

In conclusione i relatori hanno convenuto che sia auspicabile che anche nelle università si attivino corsi specifici e che le nuove generazioni di medici siano consapevoli di tali aspetti.

La comprensione e l’accettazione della diversità dell’individuo con tutte le sue sfaccettature, anche sessuali, dovrebbe essere il cardine per ogni medico.

E personalmente, aggiungo, dovrebbe essere per tutti, non solo per i medici.

Maculopatie: nuove frontiere nella diagnosi e nel trattamento

Relatore il Dott. Enrico Borrelli, oculista, specialista della retina del Dipartimento di Oftalmologia dell’Università Vita-Salute IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

Giovedì 15 dicembre 2022, nell’introdurre l’oratore il Presidente Avv. Piero Cassano ha ricordato che il Dott. Borrelli è risultato nel 2022 tra i vincitori del prestigioso Global Ophthalmology Awards Program (GOAP), premio per i ricercatori in campo medico sotto i 40 anni!

Il giovanissimo Dott. Borrelli, che mantiene salde le sue origini baresi, con un taglio essenziale e immagini efficaci, ha esposto un argomento di grande interesse, anche fornendo consigli pratici per riconoscere le avvisaglie di una patologia che sta emergendo fra quelle più comuni con l’innalzarsi dell’età media della popolazione, in particolare per quella Caucasica, colpendo il 10-15% degli individui sopra i 65 anni.

La relazione dell’ospite si è concentrata proprio sulle maculopatie legate all’età.

La macula è la parte più importante della retina che ci permette di interagire correttamente con l’ambiente circostante. È una struttura assai complessa situata al centro della retina. I fattori di rischio per le maculopatie attualmente noti sono: l’età, il fumo, l’obesità, la pressione alta e le patologie cardiovascolari. Il fattore genetico è ancora in discussione.

Curiosità ha suscitato l’aver appreso che alcuni dipinti di Van Gogh non furono solo frutto del suo estro: il pittore soffriva di una maculopatia da stress, una particolare forma che colpisce individui giovani e che porta alla metamorfopsìa, cioè a deformare le immagini.

Strumentazioni tradizionali quali la tavola optometrica, la lampada a fessura o la fluorangiografia sono affiancate oggi dalle ultime evoluzioni dell’imaging: la OCT(Tomografia ottica computerizzata) è un esame diagnostico non invasivo che permette di ottenere scansioni della retina e del nervo ottico quasi come un esame istologico, permettendo così una più precisa categorizzazione degli stadi della malattia e quindi la più efficace scelta del trattamento da intraprendere.

Tra le due forme di maculopatia, la umida e la secca, la seconda ad oggi non ha un trattamento efficace con farmaci somministrati tramite iniezioni intraoculari, ma il Dott. Borrelli ha anticipato che a partire dall’anno prossimo saranno disponibili farmaci di nuova generazione anche per questa forma.

Nella conclusione il relatore ha rappresentato i dati italiani che evidenziano il sotto-trattamento dei pazienti: nel nostro Paese la media è di 5 trattamenti/anno di farmaci intraoculari in sede ospedaliera invece di 10 come nel resto dell’Occidente, dove il trattamento è anche ambulatoriale.

Genetica medica: la scienza al servizio della persona con malattia rara

Relatore il Prof Marco Castori, Direttore della UOC di Genetica Medica della Fondazione IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza. 

Giovedì 24 novembre 2022, in interclub con tutti i Rotary Clubs di Bari, il Rotary Club Bari Ovest ha promosso questo incontro che ha suscitato estremo interesse. Nel finale diversi soci si sono alternati con domande e/o considerazioni su quanto ascoltato.

I complimenti al relatore, giovanissimo medico specialista in genetica medica, per quanto introdotto e spiegato fluidamente con immagini e argomenti compresi da tutti, anche da chi ricordava mitosi e meiosi ai tempi delle scuole superiori. 

Una malattia è detta “rara” quando si presenta in non più di 1 caso ogni 2.000 persone ed al giorno d’oggi quelle diagnosticate sono circa 10.000. Con i progressi della ricerca genetica i numeri aumenteranno e più dell’80 per cento delle malattie rare sono malattie genetiche. 

Si stima che in Europa ci siano 30 milioni di persone affette da tali malattie e nella maggioranza dei casi i pazienti sono in età pediatrica. 

Da qui la necessità di una rete di collaborazione sia in Italia sia all’estero al fine di individuare casi con una malattia genetica non nota, ma soprattutto per poter condividere le informazioni e le ricerche in atto, fornendo contemporaneamente un quadro di riferimento per la cura del paziente e connettendo medici e ricercatori con svariati livelli di competenze.  

Ecco quindi nate in Europa le reti ERN: European Reference Networks for rare diseases (ERN), reti virtuali, il cui compito è facilitare le discussioni e gli studi sulle malattie rare, fornendo ai pazienti ed ai medici che li stanno seguendo l’accesso ad un elevato livello di competenze integrate (come registri, linee guida, telemedicina, banche dati, ecc.) 

La tendenza della medicina attualmente è quella di concentrare la ricerca sulla conoscenza delle cause genetiche delle malattie per agire preventivamente, invece di trovare rimedi terapeutici. Con la mappatura dell’intero genoma umano si è avuto un notevole sviluppo della medicina predittiva , cioè la scienza che definisce le probabilità di manifestazione di una determinata patologia, prima che questa si manifesti, attraverso l’esame del genoma. Lo sviluppo delle tecniche di indagine genetica ha permesso di acquisire un patrimonio di informazioni enorme e ha anche fatto emergere problemi, mai affrontati prima, di natura etica. 

Il relatore ha rimarcato le nuove tendenze della scienza medica che prima prediligeva un dialogo “a silos” dei medici, ma ormai il confronto tra le varie professionalità è improrogabile ed al camice bianco si affianca quella dell’informatico per la gestione e l’analisi dei dati (vedi Big Data). 

La domanda finale potrebbe allora essere questa: siamo preparati a voler conoscere il nostro privato, personale ed insostituibile Big Data genetico? Cosa deve essere salvaguardato “il diritto di conoscere – Right to know” oppure o anche “il diritto di non conoscere – Right not to know”? 

Agricoltura e prospettive per il futuro: carbon farming?

Relazione tenuta Giovedì 27 ottobre 2022 dal Dott. Donato Rossi, Responsabile Nazionale delle Politiche agromeccaniche di Confagricoltura.

Negli anni ’30 con il “New Deal” («Nuovo Corso» o alla lettera «Nuovo Patto») il presidente americano Roosevelt propose un piano di riforme economiche e sociali allo scopo di risollevare il suo paese dalla grande depressione. Dal 2019 il “Green Deal” è la risposta dell’Europa a ben altre minacce cui l’intero pianeta si trova di fronte: il cambiamento climatico e il degrado ambientale. 

Con questo “Patto Verde” l’UE ha stabilito non solo il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 (ciò renderebbe l’Europa il primo continente ad averlo raggiunto), ma anche una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 60% entro il 2030, adottando una serie di azioni per trasformare le politiche dell’UE in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità. 

Il “CARBON FARMING” vuole ridurre l’impronta ambientale e climatica del sistema alimentare: questa “agricoltura del carbonio” promuove il sequestro del carbonio e la riduzione delle emissioni di gas serra a livello di singola azienda agricola.  

L’oratore ha ricordato che i 2/3 della superficie europea sono dediti all’agricoltura e che quindi, come pratica di gestione, l’agricoltura del carbonio offre sia un potenziale per mitigare il cambiamento climatico sia vantaggi collaterali per la società (biodiversità, salute del suolo, qualità dell’acqua).

Altro problema da affrontare con il Green Deal è l’aumento delle emissioni di protossido di azoto, altro gas ad effetto serra di cui si parla poco e che è cresciuto del 20% rispetto ai livelli preindustriali, soprattutto a causa delle emissioni di alcune attività: la causa principale dell’aumento proviene dall’agricoltura, cioè dall’uso di fertilizzanti azotati per soddisfare la crescente domanda alimentare. La domanda continuerà a crescere fino almeno al 2050, a causa dell’aumento della popolazione mondiale, dagli odierni 7 fino a forse 10 miliardi. 

Quindi una grossa sfida ma anche una grande opportunità che “dobbiamo” riuscire a cogliere “adesso” e non rimandando a chi verrà dopo di noi.  

Mi piace ricordare una frase la cui paternità non è certa ma che sicuramente appartiene a culture antiche e meno distruttive della nostra: “Noi non ereditiamo la terra dai nostri padri ma la riceviamo in prestito dai nostri figli”.

Casa della cultura rotariana

Il 20 ottobre 2022 si è tenuto l’incontro sulla “Fondazione Casa della cultura rotariana Onlus Distretto 2120: scopi e realizzazioni”, a cura del PDG Avv. Vito Andrea Ranieri e del consigliere segretario Dott.ssa Agnese Maria Fioretti. Ha fatto seguito l’intervento “La prevenzione della morte improvvisa sul territorio”, a cura del Dott. Carlo D’Agostino.

Nell’anno 2001/2002 (anno particolarmente proficuo per la costituzione di nuovi clubs Rotary e il nostro Distretto 2120 quale migliore in Italia e tra i 50 nel mondo) è stata costituita la Fondazione Casa della Cultura Rotariana ONLUS utilizzando il credito della gestione che il distretto era riuscito a riservare.

Inoltre tramite i proventi derivanti dal 5per1000 la Fondazione in questi anni ha reso possibile effettuare sovvenzioni e donazioni (respiratore polmonare al Policlinico di Bari, mascherine FFP2 durante la pandemia alla Protezione Civile e da ultimo 10 defibrillatori). 

Su questi la dott. Fioretti ci ha rendicontato dettagliatamente, condividendo anche le foto delle cerimonie di consegna da lei effettuate dei defibrillatori ad ordini professionali, scuole, la Gazzetta del Mezzogiorno, il Tribunale dei Minorenni. Ha ricordato che indicando nella nostra Dichiarazione dei Redditi il codice 05953670725, l’importo del 5per1000 è deducibile dall’imponibile.

La donazione dei defibrillatori ha reso necessaria l’istituzione del corso BLSD “Basic Life Support Defibrillation” che insegna a soccorrere mediante la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione chi è colpito da attacco cardiaco. Il prossimo 11 novembre presso l’Ordine dei Medici tale corso sarà tenuto dal Dott. Carlo D’Agostino, che ha concluso gli interventi della serata sia illustrando praticamente il funzionamento dei defibrillatori con un modello tester sia ponendo l’accento sull’importanza di averne disponibili sul territorio e riportando la numericità davvero impressionante delle statistiche a livello internazionale, nazionale e pugliese.

Il suo è stato un resoconto fluente ed interessante, pragmatico ed essenziale. L’esortazione finale ha riguardato la donazione degli organi che in Italia non è ancora diffusa come all’estero, anche se, lentamente, i nostri numeri sono in aumento.

Cittadella Mediterranea della Scienza

Cittadella Mediterranea della Scienza – dove la scienza non si racconta ma si vive“. Relatrice la Prof.ssa Ida Mari Catalano, Presidente della Cittadella Mediterranea della Scienza

La Cittadella Mediterranea della Scienza di Bari è una struttura permanente, realizzata per stimolare l’interesse dei cittadini per la scienza e la tecnologia. Obiettivo fondamentale è la diffusione della cultura tecnico-scientifica, intesa sia come cultura delle scienze matematiche, fisiche e naturali sia come cultura delle tecnologie derivate. Attraverso la realizzazione di eventi culturali, mostre e convegni ad alto valore scientifico, la Cittadella avvicina la scienza al pubblico. La Cittadella si configura come una Società Consortile a Responsabilità Limitata fra l’Università di Bari “Aldo Moro” e la Comunità delle Università Mediterranee.
E’ intervenuta per parlarcene il 13 ottobre 2022 la ideatrice e Presidente Prof.ssa Ida Maria Catalano una amica di altissimo spessore umano e scientifico, Professore ordinario di Fisica presso l’università degli Studi di Bari, autrice di più di 120 pubblicazioni.

La cittadella è una istituzione che opera con successo da 16 anni preposta alla divulgazione della cultura scientifica. Nasce per iniziativa dell’Università degli Studi di Bari, è stata inaugurata il 18 ottobre del 2006 ed è stata riconosciuta ufficialmente anche a livello internazionale.
In Italia ci sono 13 cittadelle della scienza per lo più collocate al nord Italia. L’idea nasce dal convincimento che uno dei doveri dell’Università è l’orientamento verso le professioni per  i giovani al fine di favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro. Si basa sul metodo dell’ imparare privilegiando l’attività sperimentale e fornisce agli studenti più di 20 percorsi tematici interattivi ciascuno dei quali dotati di laboratori di approfondimento. Alcuni dei suddetti percorsi sono dedicati alla musica elettronica, all’alimentazione, ai motori elettrici, alla radioastronomia, alle telecomunicazioni, ai materiali del futuro, ai materiali biocompatibili per creare energie rinnovabili ed ai laser. Grazie al riconoscimento del Ministero delle telecomunicazioni la cittadella è entrata anche in uno dei più progetti intenzionali l'”ARIS school contact”, a cui partecipano tutte le agenzie spaziali a livello mondiale. Il progetto permette ai ragazzi di collegarsi e parlare direttamente con gli astronauti con collegamenti sia audio che video. Un altro progetto molto interessante è il Seti con l’obiettivo di identificare con dei radiotelescopi dei segnali di vita aliena. La cittadella propone anche corsi di aggiornamento sia dedicati agli studenti che ai docenti di ogni ordine e grado.
L’offerta formativa della cittadella è in continuo ampliamento.  Una delle novità è un percorso sulla digitalizzazione, intelligenza artificiale e robotica. La richiesta di professionalità in questo settore è crescente, si è ritenuto opportuno quindi offrire dei corsi  sia per i ragazzi che per i docenti.

Angelantonia Nappi, Componente Commissione Bollettino

Il Nutri-Score

Serata interessantissima il 29 settembre 2022 con il relatore Dott. Massimiliano Del Core, Presidente della ConfAgricoltura di Bari-BAT, che ha posto il riflettore su un argomento non a conoscenza di tutti, eccetto quelli appartenenti al settore specifico dell’agro-alimentare, con fluidità ed estrema chiarezza espositiva, corredata anche da immagini efficacemente condivise.

È incombente la decisione entro il 2022 di adottare un’etichetta europea a semaforo per tutti i prodotti alimentari, nell’ambito della strategia ‘Farm to Fork’ e nel piano europeo per la lotta al cancro, utilizzando come riferimento il modello francese Nutri-Score che assegna colori e lettere di riferimento in base alla salubrità degli alimenti, ovvero al livello di zuccheri, grassi e sale contenuti in 100 grammi di prodotto. Si va dal verde per gli alimenti sani, al rosso per quelli da mettere al bando; dalla lettera A, per i prodotti più salutari, alla lettera E per quelli nocivi.

A sollevare dubbi sul Nutri-Score, non c’è solo la scelta di mettere al bando grassi e zuccheri senza distinzione, ma anche il fatto che questo sistema dia informazioni su 100 grammi di prodotto, indifferentemente dalla dose consigliata per una dieta da considerarsi sana.

A tale etichetta si contrappone il modello italiano del NutrInform Battery che si basa sulla la percentuale assunta di energia e nutrienti rispetto alla porzione di consumo consigliata dal suo produttore. Il modello italiano è considerato da molti nutrizionisti confuso e complesso, perché non risponde ai requisiti di semplicità, oltre che essere monocromatico e troppo articolato.

Dal punto di vista della nostra “dieta mediterranea” alcuni alimenti, qualora prevalesse il modello francese, sarebbero penalizzati: l’olio EVO discriminato come “CLASSE C GIALLA” o prodotti italiani DOP o IGP che hanno protocolli molto rigidi o ancora taluni nutrienti posizionati in “CLASSE E ROSSA” che però devono essere assunti in quanto indispensabili.

Qualunque modello sia alla fine scelto si rimarca il suo intento divulgativo che stimoli un acquisto consapevole da parte del consumatore, perché “Informare si deve”, ma l’informazione opportunamente indirizzata condiziona inevitabilmente i consumi.

All’inizio della serata è stato esposto il service del Rotary Club Bari Ovest a favore dell’”Associazione Seconda Mamma” che si occupa di donare “kit scuola” a famiglie in condizioni di disagio economico e sociale. La Presidente e la Tesoriera presenti in sala, nel ringraziare il Rotary Club Bari Ovest, hanno mostrato il contenuto dei vari kit distinti per scuola materna – primaria – media – superiore, che ovviamente hanno un impegno economico differente.