Il relatore ha evidenziato che l’incapacità psichica rappresenta il capo di nullità più usato in tutto il mondo del diritto canonico e in particolare si estrinseca
nel vizio di mente che viene visto come forma di nevrosi e non solo psicosi e si ricerca, nel momento in cui è sorto il matrimonio, come valore assorbente.
Oggi si tende a concepire la crisi matrimoniale in maniera paritetica e condivisa e i casi più interessanti sono quelli che evidenziano difetti
a) di discernimento circa i diritti e i doveri matrimoniali
b) di natura psichica tali da non consentire di assumere impegni matrimoniali (es. gelosia patologica, forme depressive ansiose e paranoiche quali paura di futuro tradimento ossessivo).