Martedì 24 gennaio 2023, il Prof. Pasquale Chianura, Past President del Rotary Club Bari Ovest, e il Prof. Guido Di Sciascio, Past President del Rotary Club Bari, hanno relazionato sull’ampio tema della genitorialità, come il mestiere più difficile del mondo.
L’argomento è molto interessante perchè vede tutti noi attori nel ruolo di figli e/o genitori.
La definizione comune di genitorialità riconosciuta universalmente è che si tratti di una fase di sviluppo dell’adulto in cui si genera la capacità di creare, proteggere, nutrire, amare, rispettare e provare piacere per un essere altro da sé, che non è necessariamente un bambino da generare e crescere.
Si esprime anche quando si riesce a sviluppare una serie di attitudini individuali che portano cura a qualcun’altro, non necessariamente un figlio.
Le funzioni più classiche sono la protettiva tipica di chi offre cure adeguate al bambino in termini di accudimento, funzione affettiva, ovvero la capacità di entrare in risonanza affettiva con l’altro, che comprende le emozioni da cui il bambino è circondato; funzione regolativa, ovvero la capacità di regolare i propri stati emotivi e organizzare risposte comportamentali adeguate; funzione normativa, ovvero la capacità del genitore di porre limiti e insegnare il rispetto di norme, istituzioni e regole sociali; funzione predittiva, con cui si intende la capacità del genitore di prevedere il raggiungimento della prossima tappa evolutiva dai comportamenti del bambino; funzione rappresentativa, che racchiude le interazioni reali con il bambino, modificandole sulla base dell’evoluzione e della crescita del bambino stesso.
Poi ci sono funzioni più complesse come la funzione alfa della madre che costruisce il contenitore in cui il bambino inizia a pensare, triadica, ovvero la capacità di creare un’alleanza tra genitori e figlio, differenziale, dato che la genitorialità si esprime con la modalità materna e paterna che hanno caratteristiche molto diverse tra loro e transgenerazionale, quando il figlio viene inserito nella storia della famiglia.
E’ un compito complesso che richiede competenze ed abilità atte anche a promuovere l’autonomia e l’indipendenza della prole nell’ ambiente e nel contesto sociale.
La genitorialità è molto più dell’essere genitori biologicamente ma rappresenta diverse funzioni che coinvolgono sia aspetti individuali che relazionali alla base di un percorso educativo dinamico ed evolutivo E’ un percorso difficile, dato che crescere un figlio significa avventurarsi spesso in un territorio inesplorato, con eventi imprevedibili in cui non sempre si sa come comportarsi.
Freud in uno scritto del 1937 lo riteneva un mestiere impossibile, perché i risultati dell’educazione sono imprevedibili e i figli possono prendere strade inaspettate . Può succedere che un bambino proveniente da un ambiente colto e ricco di risorse prenda una direzione profondamente diversa , così come il figlio di una famiglia senza molte risorse culturali ed educative raggiunga grandi risultati.
A volte i genitori , inconsapevolmente vorrebbero figli uguali a loro stessi , una specie di prolungamento narcisistico ma alla fine sono costretti a riconoscerne l’individualità, altre volte i genitori rispettano la libertà dei figli con un tale scrupolo da far pensare talvolta ad una totale indifferenza alle loro sorti.
Nell’ambito familiare bisogna trovare dei valori alternativi alla competizione ed alla sopraffazione che aiutino i figli a diventare adulti.
Negli ultimi anni si parla di crisi del ruolo genitoriale in quanto la qualità delle relazioni è profondamente cambiata. I rapporti genitori-figli sono diventati più confidenziali e i diritti e doveri sembrano essere contrattati in modo «frontale» senza più un confine gerarchico generazionale.
Un tempo la distanza generazionale favoriva un luogo di incontro e scontro in una cornice di valori trasmessi con autorità. Mentre oggi il genitore deve guadagnarsi l’autorevolezza sul campo, argomentando continuamente le proprie scelte.
Oggi i genitori sembrano preda di una paralizzante confusione tra l’autoritarismo e il permissivismo e rischiano di non offrire riferimenti sicuri.
Anche la famiglia è cambiata fortemente negli ultimi anni in quanto si diventa genitori spesso dopo i 30 anni . Si fanno pochi figli e le famiglie hanno assunto configurazioni molto diverse da quelle tradizionali, a volte con un unico genitore, oppure con genitori dello stesso sesso.
Anche i genitori sono cambiati: oggi i padri sono più capaci di prendersi cura dei bambini sin da subito e le madri sono cambiate perchè molte lavorano e devono cercare di trovare un non facile compromesso tra carriera e impegni familiari.
Viviamo in un mondo che appare sempre più orizzontale e che appiattisce le differenze tra genitori e figli. L’età matura contiene spezzoni dell’età precedente: emozioni, aspirazioni, desideri di felicità ai quali non si è disponibili a rinunciare.
I genitori sembrano spesso più impegnati a farsi amare che ad educare i propri figli, più ansiosi di proteggerli dai fallimenti, piuttosto che insegnargli a tollerarlo.
Il Prof. Pasquale Chianura ha concluso il suo intervento con una interessante citazione che ha lasciato spazio ad un ricco dibattito: “Solo chi sa perdere chi ha generato può essere una madre autentica. E’ questa infatti la prova più grande che attende ogni madre. Lasciare andare il figlio dopo averlo generato e accudito, donandogli la libertà, come segno di amore” (Massimo Recalcati).
Angelantonia Nappi
Componente Commissione Bollettino