Serata all’insegna della cordialità e dell’amicizia. Ottimamente organizzata in tutti i particolari, la riunione conviviale si è svolta nella confortevole location Tenuta Virgilio a Valenzano.
Il nostro Presidente ed il nostro Segretario hanno allietato la serata con varie esibizioni canore, rendendo l’atmosfera simpaticamente informale e consentendo a tutti i soci di divertirsi ballando.
A conclusione della serata sono state offerte alle signore eleganti confezioni di confetti.
Bari 1861-1936: l’ampliamento della città ed il suo lungomare
Dopo le formalità di rito da parte dei presidenti Scaravaglione e Ruggiero, ha preso la parola il relatore Ing. Vincenzo Sassanelli, che ha illustrato la storia urbanistica di Bari attraverso i diversi piani regolatori dall’Unità d’Italia al periodo fascista.
Dalla disamina dei progetti è emerso il progressivo affermarsi di una spazialità urbana ordinata e razionale corredata dall’avveniristico progetto del lungomare. Tale realizzazione, attuata nonostante il parere contrario della
Soprintendenza, ha consentito un raccordo alla città vecchia, sventando ipotesi di demolizione e diradamento, e ha garantito peraltro al borgo nuovo un migliore contatto con il mare.
Alla fine della relazione c’è stato il saluto ai partecipanti da parte dell’Assistente del Governatore Antonio Guida.
Il Presidente del Club illustra il suo programma
Dopo i convenevoli di rito, alla presenza dei soci e delle autorità rotariane il Presidente ha illustrato il suo programma partendo dal suo motto “Riscoprire le origini per una Rotarianità più consapevole”, in cui si esprimono i concetti di amicizia, progettualità e collaborazione.
Importanza delle riunioni: gli interclub come maggiore senso di appartenenza; gli incontri di formazione rotariana a caminetto. Effettivo. Service: valorizzazione di alcuni già avviati nel passato (educazione civica e laboratorio teatrale presso il Plesso Corridoni); condivisione con i Club Metropolitani (5 borse di studio per 5 studenti del Conservatorio di Bari); ASFA; Progetto SASA’; Associazione Philos. Rapporti con gli altri Club e importanza dei Forum e dei Seminari Distrettuali. Questi i punti sviluppati dal Presidente.
Viva il Rotary Club Bari Ovest!
Scuola metropolitana per genitori (2017/18)
Nell’anno rotariano 2017/18, il Rotary Club Bari Ovest promuove un corso per genitori che mira a coscientizzare i genitori, a partire dal proprio modo di educare, circa i valori, le metodiche, gli atteggiamenti e gli effetti psicologici e morali della pratica educativa.
La consapevolezza critica dei princìpi, dei valori e della metodologia dell’educazione familiare consente di verificare la prassi educativa della propria famiglia, di correggere eventuali errori, di migliorare la qualità delle relazioni e degli atti educativi.
Il corso può essere una grande opportunità per prevenire molti problemi, come l’obesità, le ludopatie, le dipendenze, lo scarso rendimento scolastico, la violenza, che coinvolgono i ragazzi nella delicata fase della loro crescita.
Le tematiche trattate sono:
- Gli errori educativi dell’educazione familiare
- I principi educativi della vita familiare
- I tempi dell’educazione: il pranzo, le feste
- Premi e castighi nell’educazione familiare
- La famiglia e l’educazione alimentare
- La famiglia e i compiti a casa
- La famiglia, la televisione e le tecnologie digitali
- La famiglia e l’educazione sanitaria
- La famiglia e l’educazione affettiva e sessuale
- La triade educativa: la famiglia, la scuola, la società
Uno spogliarello in epoca augustea
E’ un simposio colto quello proposto per la serata del 30 novembre 2017 dal Club Bari Alto Terra dei Peuceti, in interclub con i Club Rotary Bari Ovest, Bari Sud, Bitonto Terre dell’Olio e Putignano. Relatore e protagonista è stato il Prof. Aldo Luisi, ordinario di lingua e letteratura latina presso l’Università degli Studi di Bari, che ha proposto, con un titolo particolarmente accattivante (“Lo spogliarello in epoca augustea”), una lettura attuale di alcuni passi dell’opera di Ovidio, celebre maestro latino di seduzione (doctor obsceni adulteri), e di alcuni aspetti della società latina in generale.
Dispersa la nozione, introdotta dal cristianesimo, di “peccato”, il piacere secondo i romani era un dono degli Dei, non già un male da evitare, spiega il Prof. Luisi. E la ragione di tale punto di vista risiedeva proprio nel fatto che il piacere era stato creato dagli Dei (in effetti non esenti da vizi e virtù “umani”, seguendo la ricca mitologia latina).
La fruizione del piacere sessuale era ciononostante prevalente appannaggio del sesso maschile che, nella figura del pater familias, vedeva convergere un’ampia gamma di poteri e, soprattutto, di diritti, anche a scapito delle altre figure del nucleo familiare. Si pensi alle matrone romane, la cui funzione principale nel rapporto coniugale era quella di procreare in assenza di piacere sessuale nel corso dei rapporti.
Altre figure femminili non erano soggette a tali vincoli di anedonia, come nel caso di concubine (co-giacevano con il pater familias, convivendo nella stessa casa della moglie-matrona), meretrici (legate al puro godimento sessuale in ambienti estranei a quello domestico), “squillo” (donne autorizzate ad entrare in ambiente domestico, ma non a vivervi) ed “escort” (donne colte, solitamente coinvolte per le trattative), per usare un’aggiornata classificazione proposta dal relatore.
In questo modo, abbigliamenti ed arredi davano corpo ad un universo che declinava, dentro e fuori dalle mura domestiche, la figura femminile secondo rigide categorie sociali, il cui fine ultimo era quello di compiacere l’uomo sin dal suo iniziale manifestarsi che, nell’accezione latina, coincideva con l’indossare, all’età di quattordici anni, la toga virile (e, parallelamente, con l’avviamento alla vita sessuale tra lupanari e pagamento della spintria dovuta a seconda della “specialità” selezionata).
Ha chiuso la serata la recitazione-spiegazione di un tratto degli Amores ovidiani (1, 5) che, in continuità con quanto espresso in precedenza, si colloca al limite tra opposti convergenti, tra carnalità e raffinatezza, tra grazia e passione, rimarcando la profonda complessità della società latina, anche negli aspetti più intimi della vita sociale e privata.
Raffaello Bellino
16 Novembre 2017 – Visita del Governatore
Con un tratto semplice ed una comunicativa immediata Giovanni Lanzillotti, Governatore del nostro Distretto 2120, ci intrattiene molto amabilmente nella riunione pomeridiana ristretta ( Consiglio Direttivo e Presidenti delle Commissioni) parlandoci dello sforzo produttivo che sta realizzando il Distretto in quest’Anno Rotariano sulla Comunicazione.
Ben sottolinea Francesco Bellino Presidente questo importante momento di verifica della vita del Club che trova il consenso di tutto il Distretto in particolare di essere adeguatamente informato sulle iniziative e sui percorsi intrapresi dal nostro e dagli altri Club.
Innovativo e vincente è stato il Questionario Informativo preparato per questa Visita istituzionale che ha dato la possibilità di capire da dove ripartire e cosa correggere: e Lanzillotti sottolinea come la Comunicazione Interna ed Esterna sia la via finale comune da perseguire nella crescita e nella visibilità del Rotary.
Le Valutazioni effettuate sull’Effettivo, sulla Partecipazione, sull’Interazione Sociale, sull’Immagine e sull’Attività di Servizio danno un quadro reale e concreto del nostro Club e pertanto è stato facile individuare le direttive da seguire per mantenersi al passo con i tempi e, forti della collaborazione col Distretto, crescere consensualmente con gli altri Club.
È l’agire insieme che ci consente di unire le forze, crescere e raggiungere gli obbiettivi. È vero che i Soci Distrettuali sono diminuiti a 2300 circa ( meno 500 globalmente) e consensualmente sono diminuite le risorse: è necessario ridurre le spese e tra queste la realizzazione della Rivista distrettuale On Line sul sito web del Distretto permette un risparmio considerevole!
Lanzillotti ci parla della sua esperienza alla Convention di San Diego in California, del suo incontro con Ian Riseley, Presidente del Rotary International e del suo motto “Rotary: making a difference” magistralmente sintetizzato in un logo coloratissimo e significativo. Ci indica come Angelo Di Summa quasi quotidianamente aggiorna il sito del Distretto con la sua maniera giovane di “raccontare il Rotary”.
Ci mette al corrente della nuova iniziativa del Distretto per la Valorizzazione dei Siti UNESCO della Puglia e Basilicata che si realizza con il coinvolgimento degli Assessorati al Turismo delle due regioni e dei comuni interessati soprattutto con il fine della sostenibilità ambientale. Una apposita Start Up sarà fulcro tra Rotary e visitatori dei Siti UNESCO con possibilità per costoro di costruirsi una propria “vacanza” in funzione dei personali interessi.
Ci porta a conoscenza dei prossimi Forum, Seminari ed Eventi Distrettuali distribuiti sul territorio e nei prossimi mesi, tutti con l’intento da realizzarsi nelle Tavole Rotonde con personaggi esperti nei settori/argomento sì da mostrare come il Rotary è visto dal di fuori.
Ci ribadisce che tutto ciò che viene speso dal Distretto è a disposizione di tutti i suoi Soci.
Dal colloquio molto allegro e significativo con i partecipanti emergono numerose iniziative e progetti che vedono direttamente impegnato il nostro Club su vari campi e in diverse prospettive.
Così: il progetto di istituire a Bari un Centro Multimediale Interreligioso sostenuto da Gianni Tortorici, con la partecipazione diretta di Raffaele Coppola Promotore di Giustizia della Corte d’Appello del Vaticano. Il suggerimento del nostro Governatore Emerito Vito Andrea Ranieri di nuovi progetti da studiare. I molteplici progetti su “Clima ed Ambiente”, “Antichi grani di Puglia”, COOP 23 e Acqua in Puglia sostenuti da Roberto De Pascalis. L’importanza della Informazione/Formazione sull’Ambiente per la sua influenza diretta sulla Salute preconizzata da Antonio Quaranta.
La Valorizzazione dell’Immagine del nostro Club all’esterno che non sempre ha corrispondenze concrete a quelli che sono gli Ideali Rotariani e spesso nemmeno azioni concrete sulla comunità che ci circonda evidenziata dalla nostra giovane Socia Angela Nappi.
Le belle iniziative riguardanti il Sito Web del nostro Club in tutta similitudine a quello Distrettuale ed il rilancio delle notizie rotariane tramite Facebook e Whats-App realizzate da Marcello D’Abbicco.
Ignazio D’Addabbo, Presidente della Commissione Progetti, con Gianni Tortorici e Laura Basso, in due sessioni sono riusciti a realizzare altrettanti eventi sui cambiamenti della città di Bari, in particolare sul nuovo water-front ad ovest e ad est della città che induce uno sviluppo commerciale ed un ripopolamento delle due zone, con ricadute sulla occupazione giovanile e sulla permanenza dei turisti in città.
Ed ancora: Rocco Giuliani auspica una minor dispersione delle energie, una minor “autarchia” nelle decisioni, una migliore gestione comune. Domenico Loizzi è nostro tramite con il Rotaract e riesce a far coinvolgere i due Club in progetti ed iniziative comuni. Mario Lospalluti auspica la valorizzazione dell’Ambiente per il suo impatto sulla crescita e sulla salute.
Elio Metta evidenzia il suo durevole impegno, coronato da lodevoli risultati, speso nei corsi di Educazione Civica, nella Scuola di Musica, nella Scuola di Teatro, nell’apertura di una scuola anche per i Genitori a notevole impatto sociale, nel coinvolgimento delle famiglie in un apposito Consultorio.
La “nostra” (perché fregio ed onore del Club) Concetta Piacente, una vita dedicata ai giovani, ci fa capire perché gli adolescenti sono delusi dal mondo che li circonda ed erroneamente fanno di tutt’erba un fascio. Bisogna convincerli che non è così. La chiave di volta che deve utilizzare il Club è il Rotaract visto come trait-d’union tra noi e loro.
Raffaello Bellino – Commissione Pubbliche Relazioni – Commissione Bollettino – impegnato continuamente nei Seminari Distrettuali, nella trasmissione al Sito Web dei principali eventi vissuti dal Club, con i giovani del Rotaract, crede molto ed a ragione nella cooptazione nel rotary di giovani under 40.
Vito Troccoli insiste nella necessaria “coesistenza” delle due forme – cartacea per chi la richiede e digitale per tutti – del Bollettino del Club che di recente è stato snellito nella forma e ridotto nei costi, sì da poter essere facilmente “a portata d’occhio” in casa dei Soci e nelle sedi dei Club e del Distretto.
In apertura di serata Gianni Buquicchio ci introduce un nuovo Socio: Lorenzo Giusti, Medico Psicoterapeuta dal curriculum denso di attività lavorative e professionali. Il Governatore gli appunta sul bavero il Distintivo Rotariano e lui legge l’Impegno Rotariano del nuovo Socio.
Francesco Bellino a seguire ci presenta Gianni Lanzillotti, Governatore del nostro Distretto 2120, Architetto Urbanista, con un Curriculum denso di attività e dal triplice profilo Professionale, Politico Istituzionale presso il Comune di Carovigno e Rotariano del Club di Ostuni Valle d’Itria e Rosa Marina, con numerosissimi incarichi di prestigio ricoperti nei tre campi, nonché insignito di vari premi, i più diversi.
In coerenza con la propria esperienza professionale ed istituzionale è stato sempre impegnato in attività di servizio indirizzate allo sviluppo turistico, culturale ed economico del territorio. Impegnato nel progetto “Trulli – Mare” e “Vie di mare e di terra” del Rotary.
Con lui è la moglie, sig.ra Gianna, che ci parla della Associazione di Ostuni “La nostra Famiglia”, Centro di Riabilitazione convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale che tratta soggetti con disabilità fisiche psichiche e sensoriali, ed a lei Teresa, la moglie del Presidente Bellino, consegna un mazzo di fiori ed una donazione del Club in denaro per l’Associazione.
Gianni Lanzillotti nel suo discorso ai Soci e Consorti ripercorre il cammino seguito nell’incontro pomeridiano sottolineando che l’amicizia e la gioia di stare insieme è la chiave di lettura di questa serata, lì dove l’autonomia ed il potere della buona volontà sono la vera vocazione dei Rotariani.
Ci fa sapere che nell’aprile 2018 a Taranto, in occasione del “Presidential Peacebuilding Conferences”, imperniato sulla tutela della madre e del minore migrante, sarà qui il Presidente del R.I. Ian Riseley.
E Francesco Bellino Presidente coglie questa occasione, in chiusura di serata, per ricordarci il suo progetto di questo Anno di realizzare a Bari il 7° Centro mondiale per la Pace, focalizzando un Corso di Laurea sulle Scienze per la Pace da tenere alla LUM e sollecitando una borsa di studio del nostro Distretto per la partecipazione a tale corso di laurea.
Vito Troccoli
L’attuazione del piano globale per la città – rapporto con il waterfront
Interclub promosso dal Rotary Club Bari Ovest con i Rotary Club Bari, Bari Sud, Bari Castello, Bari Mediterraneo
L’evento che si è svolto la sera del 7 novembre 2017, proposto e curato dalla commissione per i programmi del Rotary club Bari Ovest (Ignazio D’Addabbo, Laura Basso, Giovanni Tortorici), ha “centrato” un argomento di grande interesse per lo sviluppo futuro di Bari, città adriatica, orientato al recupero ed alla valorizzazione del suo rapporto con il mare.
Il tema dell’incontro e la qualità dei relatori hanno generato un afflusso notevole di pubblico rilevante per numero e professioni rappresentate.
Il Presidente, aprendo la serata, ha ricordato che il compito del Rotary verso il territorio realizza una delle cinque azioni fondamentali dell’attività rotariana; in nome di essa, il Rotary collabora e suggerisce all’ente di governo della città opzioni e possibilità per il miglior sviluppo dell’ambito territoriale in cui opera.
La richiesta rivolta agli amministratori della città, di fare comprendere la visione globale che essi hanno del suo sviluppo è dunque presupposto per lo svolgimento dell’azione rotariana in questo campo.
Tortorici, riprendendo questo concetto, invita i relatori a svolgere il loro intervento.
Il Prof. Costantino inizia con una interessante riflessione sui meccanismi di sviluppo delle città, che una volta erano determinati dal materiale costruttivo disponibile e dall’ “idea della città” che esprimeva il Principe. In epoche più recenti (gli ultimi 150 anni) i “servizi a rete” e i nuovi materiali hanno influenzato gli indirizzi: i centri storici hanno avuto un forte sviluppo ed il “waterfront” è stato caratterizzato da una deriva verso il degrado.
L’automobile ha cambiato lo sviluppo delle città, rispetto al quale i piani regolatori si dimostrano strumenti rigidi che stabiliscono opportunità di lucro ovvero immobilizzo. Conclude con un accenno all’economia digitale, che sta esercitando una forte spinta verso le “Smart Cities”: se in passato il disegno delle città si è tradotto in espansione, ora non più: si deve trasformare con nuovi strumenti: più flessibili, più veloci. Cita Renzo Piano e la sua visione di recupero urbano, delle “ricuciture”: vuol dire il “rammendo” dei tessuti urbani sfilacciati.
Avendo in mente come deve essere la città, bisogna gestire il processo insieme ai cittadini destinatari. Per lo sviluppo delle competenze necessarie, cita l’iniziativa in corso con il Prof. Dioguardi della “Scuola per city manager”.
Il Prof. Amendola inizia citando Calvino (”La città invisibile”). Oggi La città deve rispondere alla domanda della gente, deve piacere: alla domanda del bambino, dell’anziano (giardini) della donna (sicurezza);il governo urbano, metropolitano deve rispondere al “diritto alla città”; cita W.Benjamin “una città dove sia bello indugiare”.
Le città che cresceranno sono quelle che hanno già scelto il loro futuro. E’ possibile cambiare: Pittsburg, città americana nota per le acciaierie e per l’aria molto inquinata (ricordiamo il film “Il Cacciatore”) vanta ora l’aria più pulita di quella delle Montagne Rocciose.
Bisogna distinguere: i progetti li fanno gli urbanisti; la progettualità è di tutti i cittadini.
Bari è stata a lungo “distratta” sul suo sviluppo: ora si trova ad un bivio.
Murat fondò la nuova città: la pianta della città murattiana è la “metafora del mercato”, è una “città mercato”. Mario Sansone definì Bari “una città senza ironia e senza malinconia”. Con la decadenza di Napoli, Bari beneficiò di un notevole sviluppo del commercio. Il fascismo decise poi di fare di Bari il suo simbolo: il lungomare Nazario Sauro (anno 1933), poi le costruzioni con forte carattere “semantico” su tutto il lungomare (1934/1939): Caserme dei carabinieri e dell’aeronautica, la torre della Provincia (ispirata alla “Torre del Mangia di Siena). Piazza Diaz.
Negli anni 50/60, gli anni della politica dei “poli di sviluppo”, la crescita commerciale e l’appellativo di “Bari la Milano del sud”.
Ora bisogna progettare il futuro: serve progettualità. Chi governa ora il consenso? I partiti? Non più. Bisogna perciò creare occasioni di discussione vera sul futuro.
Mentre il Prof. Amendola va concludendo il suo intervento, arriva il Sindaco appena sceso dall’aereo di ritorno da Roma e, assistito dalle “slides” e dai suo collaboratori, inizia la sua esposizione.
L’ing.Decaro definisce il programma sulla trasformazione della città di Bari “una visione fondata su quattro priorità strategiche”:
Dialogo città-mare
I quartieri nei quali operare per creare un “senso di comunità”
I grandi contenitori urbani: Ex Fibronit, Manifattura Tabacchi, Polo del Contemporaneo (Teatro Margherita), ex Caserma Rossani, Ex Gasometro al Libertà, La Biblioteca del Redentore
La tempistica: Fibronit: completamento entro il prossimo anno: sarà un parco della dimensione di quello del “largo 2 giugno”; Ex Rossani la Public Library e l’Accademia delle Belle Arti.
La strategia per il mare:
S.Girolamo in completamento.
I 7 progetti definiti “BARI DA MARE”: 1) concorso d’idee per la qualificazione del “Lungomare Sud” e il Parco Costiero di Japigia. 2) S.Girolamo: prossima sistemazione della sabbia sul litorale destinato a spiaggia.
3)Lungomare S.Spirito-Palese affidato all’Arch.Bohigas. 4) Tratto antistante la Fiera del Levante dove dovrebbe essere realizzato il Porto Turistico (S.Cataldo); 5) Progetto affidato tramite concorso d’idee riguardante il Lungomare Imperatore Augusto; 6)Collegamento Torre Quetta-Pane e Pomodoro (unica spiaggia); 7) Torre a Mare.
L’ora tarda raggiunta con questa ampia e molto articolata esposizione non ha purtroppo consentito lo sviluppo di un dibattito; Il Prof. Tortorici ha quindi ringraziato i relatori, il Sindaco ed il folto pubblico, riservando ad un futuro incontro gli approfondimenti sul corso dei cambiamenti prospettati.
Il dott. Carmelo Piccolo, Assistente del Governatore del Distretto, conclude l’incontro auspicando lo sviluppo – in nome del bene comune – tra Comune ed i Club Rotary presenti nel territorio.
Ignazio D’Addabbo
Una serata con Oscar Wilde
La passione del nostro caro amico Pasquale per Oscar Wilde nasce da ragazzo quando durante le sue letture estive si approccia al “Ritratto di Dorian Gray” e si innamora del suo stile semplice e pieno di significati reconditi.
Il romanzo, del 1890, è ambientato nella Londra vittoriana pervasa da una mentalità tipicamente borghese. Narra la storia di Dorian Gray, un ragazzo bellissimo che arriva a fare della sua bellezza un rito insano e che si conclude tragicamente con un omicidio. La bellezza è vista come una colpa da castigare e fustigare.
Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde, noto come Oscar Wilde, è nato a Dublino il 16 ottobre 1954 ed è morto a Parigi a soli 46 anni il 30 novembre 1900. Autore dalla scrittura a semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto raffinata ed incline alla ricerca del bon mot, con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l’attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione. È noto anche per l’uso frequente di aforismi e paradossi nelle sue opere per i quali è tuttora spesso citato.
L’episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo, fu il processo e la condanna a due anni di prigione per «gross public indecency», come era definita l’omosessualità dalla legge penale che codificava le regole, anche morali, riguardanti la sessualità della
sua stessa classe sociale.
Visse gli ultimi anni della sua vita a Parigi solo ed in miseria e alla sua morte fu sepolto nel cimitero degli artisti Pere Lachaise.
Come tutte le opere di Wilde, anche Il ritratto di Dorian Gray è ricco di sentenze, collocate dai critici nella categoria di aforismi; questo particolare tipo d’espressione, artificiosamente spontanea se vogliamo, conferisce allo stile di Wilde un modo tagliente di affrontare le verità della vita, aderendo perfettamente al carattere, quasi armonizzato ai suoi stessi pensieri, di quello che probabilmente è il “crypto-personaggio principale” dell’opera, Lord Henry Wotton. La maggior parte degli aforismi, infatti, prende vita attraverso la straordinaria eloquenza di Henry, o comunque viene quasi sempre ricondotta alle sue oscure teorie sulla vita e sull’arte. Lord Wotton, per usare le parole con cui lo stesso autore lo descrive all’interno del romanzo, “sembra aver riassunto il mondo in una frase”.
Wilde stesso parlò di questo punto in più occasioni, notando quasi con rammarico che tutti pensassero al romanzo come a un’opera autobiografica in cui, attraverso i vari personaggi, lo stesso autore non faceva altro che rappresentare le varie inclinazioni del suo stesso carattere. Non è da dimenticare che questa fu una parte decisiva rispetto alla sua successiva incarcerazione; i capi d’accusa contro di lui si rifacevano in buona parte ad innumerevoli passi di questo romanzo. Le colpe di Dorian Gray e gli affilati aforismi di Lord Henry diventarono i delitti dell’autore stesso.
L’impatto di Wilde sulla Londra vittoriana fu di immenso potere culturale, quasi d’avanguardia. Tutto quello che egli diceva, come si comportava, veniva preso
come una rivolta contro le regole che facevano da pilastri a quel mondo così austero. I suoi aforismi lo condannarono così come lo portarono ad avere
un posto nella storia immortale della letteratura.
Come molti critici si divertono molto spesso a sottolineare – non ci si stupisce poi che lo stesso autore detestasse questa particolare categoria -, quelli di Wilde non sono veri e propri aforismi, ovvero generalmente non sono autonomi, o slegati dal contesto; molti faticano a vedere le verità che si nascondono dietro il loro paradosso artistico. Ma la loro forma non è che il pretesto.
Nonostante ciò, infatti, essi riescono forse con maggior precisione a far notare, o forse provare, al lettore tutto ciò che lo stesso scrittore precisamente voleva che arrivasse all’io segreto di chi legge.
Molte sentenze, pur parendo solo frasi ad effetto o teorie che condensano luoghi comuni per poi rovesciarli, rispecchiano un profondo e arguto interesse filosofico nei confronti non solo della natura umana, ma anche verso ogni sua sfumatura, tanto da riuscire a giungere nei più nascosti ed inconfessabili meandri dell’animo umano.
Vero è che molti aforismi del romanzo possono essere facilmente rovesciati, anche perché molti derivano dallo stesso rovesciamento di luoghi comuni; però esprimono ugualmente argute riflessioni, alle volte difficili da accettare per noi tutti; essi sottolineano l’enorme genialità di Wilde e la sua profonda conoscenza della vita e dell’Arte.
Lord Henry pronuncia anche molti paradossi autentici, questo a detta di molti, ma in qualche strano modo la cosa non fa che renderli più veri. Quasi incontestabili.
Oscar Wilde scriveva: “Non ho mai scritto tanti aforismi quanti quelli che mi si attribuiscono”. Effettivamente ne ha scritti solo quattro, gli altri si trovano nelle sue opere. Di seguito alcuni dei suoi più celebri aforismi:
- “Nella rigida società inglese si può dimenticare ogni cosa eccetto una buona reputazione”.
- “Non si dovrebbe mai fare il proprio debutto in uno scandalo”.
- “La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri”.
- “Un artista non ha inclinazioni etiche. L’inclinazione etica in un artista è una aberrazione”.
- “Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni”.
- “Amare se stessi è l’inizio di un idillio che dura una vita”.
- “È meglio aver amato e perso che non aver amato affatto”.
- “Tra uomo e donna ci può essere amore e passione ma mai amicizia”.
- “Le donne sono fatte per essere amate non per essere comprese”.
- “Un amico e colui che ti conosce bene e nonostante tutto continua a frequentarti”.
Questo mio scritto è solo un piccolo scorcio su Oscar Wilde e le sue opere e non una trattazione dettagliata. A tal proposito cito un suo celebre aforisma:
”Amo molto parlare di niente. E’ l’unico argomento di cui so tutto”.
Angelantonia Nappi
I segreti delle gemme, dei diamanti, dell’oro
Ce li svelano Nicola e Francesca Romana Mossa
Personalmente concordo con il nostro Presidente Francesco Bellino: “Una serata curiosa”.
Perché, più che relazionarci essenzialmente su aspetti tecnici per quanto nel titolo della conferenza, gli oratori hanno sottolineato le emozioni che accompagnano il mondo del gioiello.
Partendo dal concetto di bellezza – la qualità capace di appagare l’animo attraverso i sensi, divenendo oggetto di contemplazione – subito il focus si è spostato sul sentimento espresso dal gioiello: ai primordi della civiltà umana usato per stabilire una relazione tra noi e la divinità, come tributo ad essa essenzialmente per accattivarcela, in seguito come dono fra noi uomini.
Malinowski, antropologo polacco naturalizzato britannico (1884 – 1942), celebre per i suoi studi etnografici nella Melanesia, espose nei suoi lavori il concetto di “reciprocità”, che in quelle culture consisteva essenzialmente nello scambio simbolico di conchiglie rosse e bianche durante incontri rituali.
Tale scambio determinava forme di solidarietà sociale e contribuiva a legare le popolazioni delle isole, a volte distanti parecchie miglia, tramite un principio di collaborazione.
Da qui l’importanza del dono.
Dono come ponte tra chi dona e chi riceve, in un movimento circolare che
crea uno scambio tra il reciproco e il gratuito, tra il generoso e il sociale,
tra l’obbligo e il piacere.
Dono all’origine stessa del legame tra gli esseri umani, gesto che fa uscire l’individuo da sé e lo mette in relazione con il diverso da sé, che fa penetrare in noi la Natura che ci circonda, come per le perle, che nell’antichità si credevano il connubio tra la luce della luna e la profondità del mare.
E il gioiello tramandato acquista un valore maggiore, non solo perché antico, ma perché legame tra chi ci ha preceduto e ci ha indicato quali strade percorrere.
Fin qui gemme o diamanti o metalli preziosi dal valore sociale, ma nel corso dei secoli fino ad oggi il significato di indossare un gioiello è profondamente mutato. Dalla corona del regnante e dalla mitra dell’alto prelato con favolose
gemme incastonate – quindi attestazione di potere – oppure dalla parure aristocratica della milady si è passati ai colliers delle stelle di Hollywood e agli anelli da 100 carati dell’alta borghesia industriale: la “democratizzazione del gioiello” che trova nel nostro contemporaneo i livelli più alti, trasformando il gioiello in oggetto di moda.
E quindi: acquistiamo un gioiello con la nostra sensibilità o secondo impulsi eteroindotti?
È questa la domanda che in conclusione ha posto Francesca Romana, esortando la platea a non dimenticare la valenza emotiva nello scegliere o nell’indossare un gioiello, gioiello che non deve essere un mero investimento, alla cui scelta abbiamo approcciato come ad un oggetto di alta tecnologia, il cui il valore venale surclassa quello emotivo.
Alle considerazioni finali del Presidente si sono aggiunte le esortazioni a Nicola perché ci regalasse qualche ricordo della sua vita precedente, spesa in giro per il mondo alla ricerca di gemme e di “emozioni”. E Nicola lo ha accontentato.
Proprio questi ultimi minuti della serata hanno confermato il rapporto intenso che si stabilisce tra un qualcosa prelevato, anche con estreme difficoltà, dalla Natura e che ha percorso migliaia di chilometri, e la pelle di una donna o di un uomo, “perché la materia non è tutto e niente è solo materia” aggiungo io, parafrasando Isaac Asimov, il mitico scrittore di fantascienza.
Buona riflessione a tutti.
Alessandra D’Ambrosio
Presentazione della 81^a Fiera del Levante.
Conclusione di un’epoca e rilancio delle attività fieristiche.
Dott. Alessandro Ambrosi, Presidente CCIAA Bari, relatore.
Un veloce excursus sulla trasformazione da pubblico ad ente privato, condizione determinata dall’Europa ma necessaria per salvare la nostra Fiera in perdita: dopo due bandi andati deserti, la Camera di Commercio con la Fiera di Bologna – quest’ultima ha un giro di 120 milioni euro/anno e un attivo nel 2017 di 5 milioni euro – ha iniziato il processo di trasformazione che in due anni ha portato a guardare con più ottimismo al futuro.
Il dott. Ambrosi ha sottolineato che nove giorni di esposizione sono tanti, economicamente molto impegnativi per gli espositori. Per cui la Fiera ha puntato sul binomio economia+cultura, sostenendo che l’una non possa esistere senza l’altra in un reciproco scambio paritario.
Ecco i punti salienti di questa 81esima edizione.
Si è costituito un polo arte/cultura nel padiglione 115 tra Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese e questa edizione vanterà la presenza di alcuni elementi dell’Accademia del Teatro alla Scala di Milano che si presenteranno al pubblico.
Il padiglione 77 diverrà la sede stabile della Puglia Film House e nel nuovo anfiteatro alle spalle si assisterà alla proiezione di film all’aperto ogni sera per i nove giorni, con la partecipazione di ospiti quali Margherita Buy e Laura Morante.
Grandissimo risalto alla domotica con un’esposizione da 500 mq corredata da una cinesfera gonfiabile con 200 posti a sedere in cui assistere a proiezioni esplicative.
Completamente ristrutturato il padiglione 152 della Regione Puglia. Vi avranno adeguata valorizzazione le tradizioni del nostro territorio con la presenza di 16 pro loco e 990 figuranti, che presenteranno i cortei storici pugliesi sfilando per i viali della Fiera.
Grande attenzione alle famiglie con bimbi: nel padiglione 138 “famiglie in fiera” intrattenimenti e convegni della Città dei Bimbi in cooperazione con il Planetario e la visita didattica del cosmonauta Walter Villadei, che, come Rotary, abbiamo avuto il privilegio di conoscere personalmente nel 2015.
La Fiera di Bologna porta con sé PF TECNOLOGIE, per il riscaldamento a legna e pellet, con un padiglione tutto dedicato alle soluzioni con biomassa, CREATTIVA, la fiera del fai da te e la seconda edizione di Mediterranean Health&Beauty by Cosmoprof al padiglione 7, dedicato alle aziende espositrici con un programma di convegni, show e workshop sempre più ricco. Il BIO con le sue aziende al padiglione 13, mentre allestimenti con alberi di agrumi per arredamento saranno al padiglione 168 per “GIARDINI DEL LEVANTE”.
Per la prima volta Fiat Crysler Automobile avrà una grande esposizione. Inoltre in anteprima mondiale sarà presentata un’auto elettrica tutta made in Bari, realizzata da Tua Industries, società che ha rilevato l’ex stabilimento Om Carrelli.
Importante la connotazione enogastronomica della Fiera che ha dato rilevanza alla qualità dell’offerta con la storica Birra Peroni, il presidio SLOW FOOD nell’ex-Bayerland, Spazio Eataly, Birrificio San Nicola con prodotti tutti rigorosamente artigianali, il Casolare di Puglia e il track MAREINMOTO.
Alessandra D’Ambrosio